Il 20 maggio è stato dichiarato Giornata Mondiale delle Api dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2017, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori per la biodiversità, la sicurezza alimentare e gli ecosistemi. La decisione è seguita alla pubblicazione di un rapporto dell’IPBES che evidenziava il declino globale delle api e di altri impollinatori, dovuto a vari fattori, tra cui la distruzione degli habitat, l’inquinamento da pesticidi, i cambiamenti climatici e la diffusione di specie aliene invasive.
Le api svolgono un ruolo essenziale nell’impollinazione: trasportano il polline da un fiore all’altro, favorendo la riproduzione delle piante. A livello globale, quasi il 70% delle principali colture agricole beneficia dell’impollinazione animale, con un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari. In Italia, il servizio di impollinazione vale circa 3 miliardi di euro l’anno.
Le specie del genere Apis comprendono oltre 20.000 varietà, perlopiù selvatiche. La più conosciuta è l’ape domestica, importante anche per la produzione di miele, cera e altri prodotti. In Europa si contano circa 600.000 apicoltori e 17 milioni di alveari. In Italia, gli apicoltori sono circa 70.000 e producono 25.000 tonnellate di miele all’anno, ma le colonie di api sono in calo.
Le principali minacce per gli impollinatori includono la perdita e frammentazione degli habitat, l’agricoltura intensiva, la carenza di risorse alimentari, malattie, parassiti (come l’acaro varroa e il calabrone asiatico), l’uso di pesticidi e i cambiamenti climatici. Anche le pratiche apistiche moderne possono contribuire al problema.
Amiamo le Api…